Glossario di storia

Barriere doganali
Imposizioni che limitano l'importazione ed esportazione di beni fra i paesi. Esse possono avere carattere fiscale o amministrativo. Di solito si tratta di dazi doganali.

Colpo di stato

Mutamento antidemocratico e fuori legge dell'assetto dei poteri di uno stato effettuato da uno dei poteri statali.

La differenza tra colpo di Stato e Rivoluzione:
"Un carattere essenziale della violenza rivoluzionaria, su cui stranamente la maggior parte delle definizioni sorvolano, è la provenienza dal basso; la violenza rivoluzionaria è una violenza popolare. Questo carattere e' essenziale perché una violenza, pur subitanea e illegittima ma proveniente dall'alto, ovvero dalle stesse classi dirigenti, è il carattere proprio del colpo di stato". In sostanza, sostiene Bobbio, il movimento che rivolge il sistema politico cambia definizione a seconda che provenga dal popolo (violenza di piazza) o da uno dei poteri dello stato (violenza di palazzo)

Norberto Bobbio (tratto da “Teoria politica”, rivista universitaria, sulla “rivoluzione” 1980)


Corso forzoso della moneta
Sospensione della convertibilità in oro della cartamoneta. In sostanza, ai possessori di moneta cartacea non è consentito il diritto di trasformare i biglietti di banca in moneta metallica aurea. Veniva, così, emessa moneta al di là della corrispondenza con le riserve di oro dello Stato. L'effetto era di far perdere valore (svalutazione) alla moneta e fu quindi utilizzato come risorsa estrema in situazioni eccezionali (guerre ecc.).
Il nome di "corso forzoso" è però in genere associato al provvedimento adottato nel 1866 in seguito al crollo della fiducia nella lira da parte degli investitori esteri durante alla vigilia della Terza guerra d'indipendenza. Provocò sia una svalutazione di circa il 10 per cento, proteggendo temporaneamente l'industria italiana, sia l'aumento del costo della vita (inflazione). La convertibilità fu ripristinata nel 1881.

Dazio
Imposta sui consumi che colpisce la circolazione dei beni che provengono da stati esteri o, come in passato, anche da comuni diversi dello stesso Stato.

Debito pubblico
Insieme dei prestiti ottenuti dallo Stato tramite emissioni di titoli di debito (obbligazioni), per finanziare il deficit di bilancio, determinato dalla insufficienza delle entrate rispetto alle spese.
Il debito pubblico può essere interno, quando sia sottoscritto da soggetti residenti nello Stato (famiglie, imprese, società finanziarie), oppure estero quando è sottoscritto da soggetti residenti in altri paesi. Tutti questi soggetti, nel loro complesso, risultano creditori nei confronti dello Stato.

Deficit di bilancio (Disavanzo statale)
Si ha il deficit di bilancio dello Stato quando nel documento di bilancio le uscite superano le entrate.  La copertura del deficit avviene sia con gli introiti fiscali, sia con l’emissione di titoli di debito pubblico.

Destra e Sinistra 
I termini nascono durante la Rivoluzione francese. Nell'autunno 1791, nell'assemblea legislativa, i 745 deputati si raggrupparono in tre formazioni che rispecchiavano uniformi tendenze politiche. Al centro dell'assemblea, si trovavano gli indecisi, cioè i deputati della Palude o Pianura; a destra sedevano i foglianti, monarchici e conservatori; a sinistra, invece, sedevano i repubblicani, progressisti e rivoluzionari. Per grandi linee, possiamo affermare che esistono caratteri ricorrenti all'interno dei vari gruppi di destra e sinistra, che discendono, come corollari, dal principio da cui partono.
Destra:
-gli uomini non sono tutti uguali da un punto di vista socio - economico;
-prevale il principio della libertà: la legge deve garantire la libertà economica dei cittadini nei confronti dello Stato (Stato garante delle regole; politiche liberiste);
- difesa delle tradizioni e dello staus quo.
Sinistra:
-prevale il principio dell'uguaglianza;
-lo Stato deve intervenire nella vita socio - economica per cancellare le ingiustizie e le disparità;
-promozione del progresso.
Le forze di sinistra si dividono in massimaliste e riformiste. Le prime chiedono la realizzazione “massima” di uguaglianza e giustizia sociale e puntano alla rivoluzione. Le seconde, invece, vogliono realizzare gli stessi obiettivi in modo graduale e democratico. 

Secondo il filosofo Norberto Bobbio, più ci si sposta verso le ali estreme degli schieramenti, più la tutela della libertà e dell'uguaglianza diventa totale e si determinano, da un lato, la difesa dell'uguaglianza a scapito della libertà (regimi comunisti) e, dall'altro, la difesa degli egoismi individuali a scapito della solidarietà sociale (estrema destra).
Come vedremo, nel novecento sorgeranno dei compromessi tra i due schieramenti: liberal - democrazie e socialdemocrazie. Nelle prime, l'individualismo è attenuato dallo Stato, che cerca di ridurre le ineguaglianze. Nelle seconde, l'egualitarismo è attenuato dall'esigenza di difendere la libertà individuale dall'ingerenza dello Stato. 

Dopo l'unità d'Italia, i termini Destra e Sinistra indicavano gruppi omogenei, senza rispecchiare la distinzione fatta sopra. Le linee ideologiche si basavano sul liberalismo, sulla visione della vita sociale poco democratica e sul suffragio censitario. Le differenze risiedevano nel fatto che rappresentavano gruppi borghesi differenti. A grandi linee, possiamo dire che la Destra faceva gli interessi della grande borghesia settentrionale, mentre la Sinistra rappresentava la piccola e media borghesia meridionale.

Dittatura

Sistema di governo caratterizzato dalla concentrazione di poteri nelle mani di un individuo (monocratico o collegiale) che agisce in maniera autoritaria, illiberale e antidemocratica. La dittatura è talora fondata su un ampio consenso di massa, che attribuisce al capo poteri arbitrari e privi di controllo. 

Guerra totale 

Condotta bellica nella quale gli Stati sacrificano in maniera "totale" le vite umane e le risorse materiali per ottenere, tramite il coinvolgimento "totale" delle masse, una vittoria completa consistente nella "distruzione totale" del nemico.

Legge Pica - Legge per la repressione del brigantaggio
Il 15 agosto 1863 fu varata la legge 1409, nota come Legge Pica, con lo scopo di reprimere il brigantaggio. La legge, presentata come “mezzo eccezionale e temporaneo di difesa”, fu più volte prorogata e rimase in vigore fino al 31 dicembre 1865.
Secondo la nuova legge, chiunque avesse fatto parte di un gruppo armato di almeno tre persone sarebbe stato denunciato al tribunale militare, insieme ai complici, definiti “manutengoli”. Furono inoltre istituite delle giunte provinciali con il compito di stilare le liste con i nominativi dei briganti e dei sospetti.
La legge puniva con la fucilazione o i lavori forzati a vita chiunque avesse opposto resistenza armata alla forza pubblica. Era prevista, inoltre, l’istituzione di milizie volontarie per la caccia ai briganti, stabilendo anche premi in danaro per ogni persona catturata o uccisa. La legge aveva inoltre effetto retroattivo.
La legge aveva lo scopo anche di combattere la renitenza alla leva militare, che aveva raggiunto in Sicilia dimensioni enormi. La coscrizione obbligatoria, qui sconosciuta, generò la protesta dei contadini e la loro fuga sulle montagne.


Liberalismo 
Dottrina politica elaborata tra Settecento e Ottocento che si fonda sul principio della libertà individuale, sul principio economico del liberismo, sull'eguaglianza giuridica dei cittadini, sulla divisione dei poteri, sull'affermazione di uno stato di diritto garantito da una costituzione, sulla partecipazione alla vita politica da parte di un elettorato selezionato in base al censo, sulla rappresentanza di questo elettorato in un parlamento dotato del potere legislativo, sulla rottura dei vincoli feudali, sulla piena sovranità e laicità dello stato e sulla tolleranza religiosa. 
Il liberalismo era espressione della borghesia che, in contrapposizione agli ostacoli giuridici e sociali posti dall'antico regime, difendeva lo sviluppo economico e politico e intendeva affermare il primato dell'iniziativa privata e individuale. A seconda dei paesi e dei contesti sociali, il liberalismo assunse differenti caratteristiche.
Le sue origini lontane risalgono all'Inghilterra del XVII secolo (Glorious Revolution, 1688 - John Locke, 1632-1704). In Europa, più in generale, l'idea liberale si diffuse soprattutto a partire dalla Restaurazione (1815-1848): i movimenti liberali si opposero alla rinascita dell'assolutismo e si organizzarono per difendere le libertà politiche.
Anche in Italia i principi del liberalismo si combinarono con l'aspirazione all'unità nazionale e all'indipendenza. I liberali, sotto la guida di Cavour, condussero il processo d'unità sulla base dei principi del costituzionalismo, del parlamentarismo, del liberalismo economico, della separazione tra lo stato e la Chiesa.

Liberismo
Nella concezione classica messa a punto da Adam Smith, il Liberismo è una dottrina favorevole alla libertà economica e ha costituito una componente essenziale dell'evoluzione del pensiero politico e filosofico dal Settecento in poi, spesso intrecciandosi e sovrapponendosi al concetto di liberalismo. 
Nella prassi, il liberismo indica una politica economica fondata sulla completa libertà di produzione e di scambio di merci e servizi, sia sul piano interno (economia di mercato) sia su quello internazionale (liberoscambismo). In Italia grande sostenitore di questo indirizzo fu Cavour.


Mezzadria
Contratto agrario (abrogato in Italia nel 1964) in base al quale un colono (mezzadro) coltiva un fondo altrui, dividendo poi i prodotti e gli utili della coltivazione a metà col proprietario.

Oligarchia

Termine (dal greco significa "governo dei pochi") che indica un regime politico in cui il potere è detenuto da una minoranza che ha maggiore forza economica e sociale. Ciò influisce sulla gestione della politica nazionale, poiché tutte le riforme economiche e le politiche sociali tengono in considerazione solo gli interessi del gruppo di potere, rendendo lo Stato un mezzo per i propri interessi particolari. Strumento di tale forma di potere è il suffragio basato sul censo, che garantisce accesso al voto e, quindi, rappresentanza, solo ai più abbienti, tenendo ai margini gli strati sociali economicamente deboli.

Protettorato
Istituto giuridico internazionale, stabilito da un trattato bilaterale consensuale, in cui uno Stato protettore tutela l'integrità di uno Stato protetto, condizionando, di fatto, la sua politica interna ed estera.

Protezionismo
Politica economica statale che si prefigge l'obiettivo di proteggere le industrie nazionali impedendo la concorrenza dei prodotti esteri. Le misure utilizzate consistono nell' innalzamento dei dazi doganali e, in alcuni casi, in divieti di importazioni.

Sillabo 
Documento pontificio pubblicato da Pio IX nel 1864 insieme all’enciclica Quanta cura. Vi elenca (estraendole da documenti precedenti emanati dallo stesso pontefice) e condanna 80 proposizioni che rappresentano alcuni dei più caratteristici e pericolosi «errori» del tempo: panteismo, naturalismo e razionalismo assoluto; razionalismo moderato; socialismo, società segrete; dottrine limitative del concetto tradizionale di Chiesa, dei suoi diritti e privilegi; dottrine sull’autonomia della società civile (considerata come unica fonte del diritto) e sui rapporti con la Chiesa; dottrine relative all’etica naturale e cristiana; dottrine che negano che il matrimonio sia sacrosanto e lo sottopongono esclusivamente all’autorità civile; negazione della sovranità temporale del romano pontefice; liberalismo moderno, dottrine della sovranità popolare, separazione di Chiesa e Stato, eguaglianza di tutte le religioni dinanzi alla legge.

Sovrano
Letteralmente indica chi sta più in alto, al di sopra di tutti. In politica sovrano è chi detiene il potere supremo indipendente da ogni altro limite.

Statalismo 

Prassi politica che attribuisce allo Stato un forte ruolo di intervento e controllo nell'economia e nella società. La politica autoritaria di F. Crispi rientra in questa categoria.

Stato d’assedio
denominazione usata in passato (e sostituita dal 1931 con stato di pericolo pubblico: v. pericolo, n. 1. a) per indicare la situazione giuridica caratterizzata da temporanea sospensione di alcune leggi o addirittura della costituzione, e da eventuale delega dei poteri civili all’ autorità militare, determinata da gravi circostanze di carattere interno atte a turbare l’animo dei cittadini e a provocare irregolarità o paralisi del funzionamento dei pubblici poteri 
(FONTE: dizionario Treccani.it)

Storicismo
Movimento filosofico sviluppatosi nella prima metà del 19° sec. 

La Storia è un tipo di conoscenza sui generis, interessata a eventi individuali, unici e irripetibili, e quindi radicalmente diversa da quella degli eventi naturali. Andando oltre le leggi universali e necessarie tipiche delle scienze naturali, la Storia è capace di cogliere il carattere dialettico e spirituale della realtà. Questa impostazione generale è condivisa dall' idealismo, dal marxismo e dal positivismo, poiché tutte queste filosofie considerano lo sviluppo dell'umanità come un continuo processo verso l'evoluzione.
Sarà Schopenhauer a mettere in crisi questa impostazione, proprio perché, a suo dire, la Storia non ha la portata conoscitiva che gli si vuole attribuire a causa del suo ridursi a mera catalogazione dell'individuale. Inoltre, la Storia ha la pretesa di mostrare che l'umanità si muove verso un progresso che in realtà non c'è: "nulla di nuovo sotto il sole" dirà Schopenhauer, perché oltre le apparenze superficiali accadono sempre le stesse cose (nascita, dolore, morte). La filosofia della storia smaschererà l'illusione storicista, consegnando all'uomo la consapevolezza che lo studio degli avvenimenti del passato non mostra alcun progresso spirituale, ma semplicemente il ripetersi dello stesso destino per tutti gli uomini.

Tassa sul macinato
La tassa sul macinato (l’imposta sulla macinazione del grano e dei cereali), fu un’imposta indiretta, ideata da Quintino Sella (sotto il governo L. Menabrea), al fine di contribuire al risanamento delle finanze pubbliche. In pratica, all’interno di ogni mulino veniva applicato un contatore meccanico che conteggiava i giri effettuati dalla ruota macinatrice. La tassa era così dovuta in proporzione al numero di questi giri che, secondo i legislatori, dovevano corrispondere alla quantità di cereale macinata. Ogni mugnaio era quindi tenuto a versare la tassa all’erario, sia con riferimento alla lettura del contatore, sia, in mancanza di questo, sulla base della macinazione presunta. Per via di questo meccanismo fiscale il mugnaio stesso rivestiva, suo malgrado, il ruolo di esattore, essendo tenuto a richiedere ad ogni avventore del mulino la corresponsione della tassa calcolata in proporzione al peso del cereale che veniva portato alla macinazione. 
Entrata in vigore il 1º gennaio del 1869, generò rivolte popolari, ma già il 26 gennaio 1869 il Senato la confermò e conferì al generale Raffaele Cadorna – poi protagonista nel 1870 della presa di Roma con la breccia di Porta Pia – pieni poteri per la repressione. Fu definitivamente abolita nel 1884 dal governo guidato da Depretis.
Come effetto più diretto, la tassa sul macinato causò un forte incremento del prezzo del pane e, in generale, dei derivati del grano e degli altri cereali. Se da un lato la nuova tassa contribuì, insieme all’Imposta di ricchezza mobile, al raggiungimento del pareggio di bilancio nel 1876, dall’altro diffuse il malcontento nelle classi sociali più povere, per le quali i derivati del grano rappresentavano il principale alimento e andava contro la tradizionale politica annonaria di favorire prezzi contenuti per i cereali. 

Totalitarismo

Sistema politico in cui lo Stato si sovrappone alla società civile, integrandola attraverso un oppressivo controllo. Lo Stato, svuotato e ridotto a strumento del partito unico, si sovrappone alla sfera privata (sovrapposizione tra sfera pubblica e privata) dei cittadini attraverso l'imposizione della propria ideologia eliminando ogni sorta di dissenso mediante la violenza e il controllo dei mezzi di comunicazione di massa. La vita privata (organizzazioni del dopo lavoro, scuole, tempo libero) viene inquadrata e organizzata in modo tale da impedire ogni forma di libero pensiero. La creazione del consenso avviene attorno al capo e alla sua volontà, 
il cui culto impone un'adorazione semi divina che funge da modello per le masse.

Trasformismo
Termine che definisce, con chiara connotazione polemica, la politica inaugurata dal presidente del Consiglio della Sinistra storica Agostino Depretis.
L’espressione fu pronunciata dallo stesso Depretis in un discorso tenuto a Stradella l’8 ott. 1882: «Se qualcheduno vuole entrare nelle nostre file, se vuole accettare il mio modesto programma, se vuole trasformarsi e diventare progressista, come posso io respingerlo?».

In sostanza, il trasformismo indicava una prassi politica che formava maggioranze parlamentari eterogenee tramite accordi tra maggioranza di governo e opposizione. Strumenti utilizzati erano il clientelismo e la corruzione. Il clientelismo, strumento che generava la "trasformazione politica", consisteva nella concessione di favori a personaggi politici dello schieramento opposto in cambio del loro appoggio nei vari provvedimenti parlamentari.

Il motivo va rintracciato nell'esigenza di trovare equilibri di potere che tenessero lontane opposizioni provenienti sia dalla Destra storica sia dalle spinte estreme della Estrema Sinistra che, difendendo principi democratici, repubblicani e socialisti, ledevano gli interessi della borghesia.

Se il materiale gratuito che ti ho fornito ti è stato utile, contribuisci alla manutenzione del sito

Nessun commento:

Posta un commento

Lezioni individuali discipline umanistiche e supporto a studenti con disagi cognitivi

Cari studenti e studentesse, benvenuti sulla mia pagina personale. La mia attività Sono un professore di Filosofia , Storia , Scienze Umane ...