Approfondimento Feuerbach


In “Per la critica della filosofia hegeliana” del 1839, Feuerbach sostiene che non è possibile considerare come assoluto un singolo sistema filosofico, neppure quello hegeliano, perché questo significherebbe arrestare il tempo e la libera ricerca filosofica. Secondo il filosofo, come aveva già insegnato Hegel, ogni filosofia è il proprio tempo espresso in concetti.
Hegel aveva applicato questo principio alle altre filosofie, considerandole come momenti di manifestazione dello spirito, mentre ha escluso la sua filosofia da tale storicizzazione, facendone, così, un corpus dottrinario perfetto e atemporale, oltre il quale non c’è nulla, poiché lo Spirito si è totalmente svelato attraverso il suo sistema.
Secondo Feuerbach, anche la filosofia hegeliana ha i suoi presupposti e la sua contestualizzazione storica, che ne limita la sua pretesa di essere assoluta.
Sulla scia dei pensatori della Sinistra hegeliana, Feuerbach sostiene che il tempo presente non è il momento della sintesi conclusiva. Ciò significa che la filosofia di Hegel e lo Stato autoritario prussiano sono anch’essi momenti dialettici da superare.
La filosofia deve, dunque, procedere oltre Hegel, che si preoccupa soltanto di comprendere e giustificare la realtà.



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