Biografia
Nasce a Londra il 22 gennaio 1561.
Trascorre alcuni anni a Parigi al seguito dell'
ambasciatore inglese.
Intraprese la carriera politica, conseguendo
incarichi importanti: fu avvocato generale nel 1607, procuratore generale nel 1613,
lord guardasigilli nel 1617, lord cancelliere nel 1618, funzione che gli
consentiva di presiedere le principali corti di giustizia.
Nel 1621 fu accusato dal Parlamento di aver ricevuto
denaro da una delle parti che doveva giudicare.
Colpevole di corruzione, fu
sospeso dalle sue funzioni, condannato a un'ammenda e al carcere (nella Tower
of London), pene che, grazie al favore del Re, gli furono condonate. Ritiratosi
a vita privata, morì nel 1626.
Contesto
Bacone visse l’epoca in cui l’Inghilterra fece
enormi passi in avanti nel settore industriale. Inoltre, fu colui che comprese
l’effetto, sulla vita umana, delle scoperte scientifiche come la stampa, la
polvere da sparo e la bussola.
Opere
Le opere di Bacone propongono il legame tra ricerca scientifica e tecnica ai fini del dominio dell’uomo sulla natura.
“Sulla
dignità e l’accrescimento delle scienze” (“De dignitate et augmentis scientiarum”. Essa, in realtà, era la
traduzione in latino di un opera in inglese già scritta dal filosofo nel 1605: “Of Proficience and Advancement of Learning,
Human and Divine”), pubblicata nel 1623, proponeva il progetto di una “grande enciclopedia delle scienze” su
base sperimentale, in cui le scienze sono ordinate in base alle facoltà
umane sulla quale si fondano:
·
Scienze fondate sulla memoria (es.:
Storia e sottoinsiemi);
·
Scienze fondate sulla fantasia (es.:
Poesia e sottoinsiemi);
·
Scienze fondate sulla ragione (es.:
Filosofia e sottoinsiemi).
(Vedi mappa concettuale a pag 149).
-Il progetto di ogni singola scienza avrebbe dovuto
vedere la luce nella “Instauratio Magna
scientiarum”, di cui il filosofo realizzò nel 1620 soltanto il “Novum Organum scientiarum” (cioè “nuovo
organo”, una nuova logica opposta al vecchio Organum di Aristotele, 1620). Qui
Bacone espone il suo metodo.
- “La nuova
Atlantide”, pubblicata postuma nel 1627, illustra la “città ideale” in cui
tutti gli uomini, come in un grande “laboratorio sperimentale”, sono impegnati
nella ricerca scientifica per mezzo della tecnica. L’opera s’inserisce
nel filone utopico già intrapreso da Tommaso Moro e da Campanella.
La
concezione della scienza: il Profeta della Tecnica.
Bacone è importante per il valore che attribuisce
alla scienza, intesa non in chiave puramente teoretico - conoscitiva, ma come
strumento dell'attività pratica volta al dominio dell'uomo sulla natura
(regnum hominis).
Cade, così, la concezione aristotelica del “sapere
per il sapere”, ossia del sapere fine a se stesso, inteso nel suo valore
autonomo. Adesso il sapere lascia il
regno teoretico per entrare nella pratica: “Sapere
è potere”, poiché la conoscenza dei fenomeni naturali dà all’uomo il potere
di dominarli.
Scienza
sperimentale e dominio sulla natura
Nel Novum
organum il filosofo oppone, rispetto alla tradizionale logica aristotelica,
una logica sperimentale che porti al dominio della natura
(”espugnazione della natura”, come dice Bacone), attraverso strumenti
tecnici efficaci. La conoscenza delle cause dei fenomeni permette all’uomo
di estrapolare le regole in base alle quali funziona la natura, in maniera tale
da poterne prevedere gli effetti. Ciò conduce a dare grande importanza
agli esperimenti, operazioni
che ripetono quanto avviene in natura. Ecco perché per Bacone la scienza
deve essere sperimentale.
Metodo
Baconiano (dal “Novum Organum scientiarum”)
Bacone sostiene che la filosofia tradizionale, (quella
aristotelica, quella scolastica e quella greca) sono espressione di un “atteggiamento
moralmente colpevole”, poiché con le “astuzie dell’ingegno e con le oscurità
delle parole” hanno reso la filosofia sterile di opere trasformandola in uno
strumento di prevalenza nelle dispute. Anche le filosofie greche hanno lo
stesso difetto. Tutto ciò ha creato “false conoscenze”, visioni mistificate
della realtà.
E’ d’obbligo, dunque, ripulire la conoscenza umana
dai falsi pregiudizi
1)
Pars
destruens: liberarsi dai pregiudizi
Per procedere verso la comprensione della natura,
Bacone sostiene che si deve liberare la mente dai “pregiudizi” creati
dalla cultura tradizionale. Questi, sono chiamati Anticipazioni della natura, prescindono dall’esperimento e consistono
in un salto immediato dai casi particolari ai principi generali.
La scienza può divenire feconda solo quando alle
“anticipazioni” oppone l’interpretazione,
cioè un procedimento per gradi verso
i principi generali.
Il primo libro del Novum Organum è dedicato all’esame
delle anticipazioni, chiamate idòla (vedi glossario). Queste sono
distinte in base alle cause
che le hanno generate:
·
Causate dall’errato uso della ragione
umana e dall’insufficienza dei sensi:
-
Idòla
tribus: sono pregiudizi comuni a tutti gli uomini (es.: supporre un’armonia dei fenomeni
naturali molto maggiore a quella realmente esistente; procedere “oltre” i dati
sensibili; pretendere che la natura si adegui alle esigenze umane; il credere
che nei cieli ogni movimento deve avvenire sempre secondo circoli prefetti).
-
Idòla
specus: sono pregiudizi specifici del singolo individuo,
poiché dipendono dall’educazione e dalle abitudini personali. In sostanza: tali
pregiudizi si formano poiché nella costruzione di una teoria si parte da
dimostrazioni errate (secondo Bacone, nel pensiero aristotelico vi sono idòla
specus).
·
Causate dal linguaggio:
-
Idòla
fori
(pregiudizi della “piazza”, cioè provenienti “dal di fuori”). Il linguaggio
crea falsi nomi:
1)
nomi di cose che non esistono
(“fortuna”, “primo mobile”);
2)
nomi confusi e indeterminati (“umido”,
“grave”, “generare”).
·
Causate dalle dottrine filosofiche:
-
Idòla
theatri (pregiudizi finti come le scene teatrali). Bacone
distingue tre tipi di false filosofie:
1)
Sofistica:
la filosofia di Aristotele “forza” il mondo naturale entro categorie
logiche predefinite, curandosi delle definizioni verbali piuttosto che della
realtà delle cose;
2)
Empirica:
gli alchimisti, che spiegano tutto tramite pochi esperimenti;
3)
Superstiziosa:
la teologia di Platone e Pitagora.
E’
possibile liberarsi dai pregiudizi della tradizione?
Si, tramite una nuova concezione della verità: nell'opera
“Temporis partus masculus” il
filosofo sostiene che la "veritas
filia temporis", cioè la verità
è figlia del tempo. Più l'umanità va avanti negli anni, più il sapere
accumulato si avvicina alla verità. Mentre per gli antichi e per i medioevali
la perfezione era nel passato, nell' età dell'oro, per Bacone, invece, la
perfezione è proiettata al futuro, poiché il sapere umano è in perenne
progresso. Bacone sostiene che "noi siamo nani sulle spalle di giganti -
gli antichi - e finiamo quindi per essere più alti noi dei giganti
stessi". Cade, così, il ricorso all’”Autorità” tipico della filosofia medioevale (“veritas filia auctoritatis”).
Detto questo, consegue un altro punto fondamentale della
concezione della scienza: non il frutto del lavoro di un singolo ma l’esito
della collaborazione di più scienziati in vista del progresso
conoscitivo umano (“fraterna
collaborazione fra i dotti”). La diffusione dal sapere, però, non è vista
come atto di condivisione fine a se stessa; essa ha come fine l’incremento dei
dati scientifici volta al dominio sulla natura.
2)
Par
costruens: Il Metodo induttivo e le tavole
Il metodo sperimentale non consiste nella
semplice esperienza ma nell’esperimento
ordinato che coinvolge sensi e intelletto. Entrambe le
facoltà si uniscono e si regolano a vicenda:
·
i sensi
danno all’intelletto i contenuti provenienti dall’esperienza reale,
senza fargli produrre nozioni false, non corrispondenti alla realtà;
·
l’intelletto
ordina i dati che provengono dai sensi.
Il cuore del metodo baconiano è l’induzione (vedi glossario).
Bacone distingue la sua induzione da quella
aristotelica:
-
quella di Aristotele è induzione
puramente logica, scollegata dalla realtà, che enumera più casi particolari senza alcuna selezione, giungendo, così, a conclusioni
precarie: è sempre esposta al pericolo della smentita da parte di
possibili casi empirici contrari;
-
Il sillogismo deduce conseguenza dalla premesse;
queste, però, non penetrano nella profondità della natura. Conseguenza: tutta la
costruzione scientifica che ne discende è falsa.
-
Il sillogismo contiene nozioni (umido,
secco, generazione, corruzione, attrazione, repulsione) che non sono altro che
fantasticherie, poiché non sono ricavati dagli oggetti della natura.
-
l’induzione baconiana, invece, è induzione scientifica, poiché si fonda
sulla scelta e sull’eliminazione di alcuni fatti particolari, giungendo,
gradualmente, alla legge necessaria del fenomeno.
Fasi del metodo induttivo:
1) Storia naturale e sperimentale:
scelta e descrizione dei fatti particolari.
I fatti selezionati sono ordinati in “tavole”, cioè
catalogazioni degli aspetti specifici (“istanze”) del fatto selezionato.
Semplificando: si cerca di vedere tutte le circostanze in cui un fenomeno (es.:
il calore) si manifesta e le circostanze simili in cui non si manifesta:
·
Tavole della presenza:
registrano la presenza di un fenomeno
in circostanze differenti (es.: il calore quando vi sono fiamme, luce solare,
fulmini, in estate, quando ci sono fulmini e fiamme);
·
Tavole dell’assenza
(tabula declinationis sive absentiae in proximo, semplificando: tavole dell’assenza
in prossimità): registrano l’assenza
di un fenomeno in circostanze simili (prossime) alle tavole della presenza
(es.: luce lunare o stellare);
·
Tavole dei gradi:
registrano i casi (istanze) in cui il fenomeno si presenta secondo gradi
crescenti o decrescenti.
2) Fase negativa:
induzione per eliminazione. In questa fase si eliminano le cause che non sono
collegate al fenomeno (e.: luce lunare non collegata al calore).
3) Formulazione della prima ipotesi (vindemiatio
prima).
4) Istanze prerogative: ulteriori
esperimenti (come la fase 1),
in maniera tale da verificare se la prima ipotesi (fase 3) è confermata o
smentita da ulteriori casi empirici. Tra queste quella decisiva è l’istanza cruciale (“experimentum crucis”, come le croci che stanno ai bivi delle strade
a partire dalle quali si imbocca la diramazione corrette e definitiva), che
mostra la connessione necessaria del fenomeno con la sua causa.
Teoria della forma
Bacone critica le quattro cause aristoteliche.
·
la causa finale è non scientifica,
poiché si vi è un fine delle cose o dell’universo, all’uomo non è dato saperlo.
Il finalismo appartiene al regno della contemplazione religiosa.
·
La causa efficiente e materiale sono
inutili.
·
L’unica che accetta è la causa formale, che in Bacone coincide
con la causa necessaria dei fenomeni. Con il termine “forma” Bacone, intende: sia la struttura (schematismo latente) sia
la legge di funzionamento (processo latente) di un fenomeno. Perché latente? Perché
la forma è all’interno della natura, al di fuori della portata del senso
comune. Solo un metodo adeguato (il suo) potrà scavare e “scoprire” quanto è
celato negli oggetti naturali
Punti
in comune con Galilei e con la scienza moderna
- Condivide con il metodo galileiano l'esigenza di combinare
esperienza e ragionamento all’interno dell’esperimento, ossia l'
osservazione controllata.
- Legame con la tecnica ai fini del dominio
sulla natura: utilizzo degli strumenti per fini scientifici.
Critica
al metodo di Bacone
La critica al pensiero baconiano s’innesta sulle
differenze con Galilei e con la scienza moderna. Il metodo di Bacone, infatti, é
totalmente privo del legame con la matematica, cioè con l' analisi
quantitativa dei fenomeni, base della scienza moderna. La matematica è
considerata dal filosofo alla stregua di una disciplina astratta.
Bacone, così, a dispetto della modernità che vanta
nel suo pensiero, rimane ancora legato all'analisi qualitativa dei
fenomeni, cioè a una procedura d'indagine simile alla tradizione aristotelico -
scolastica che egli pretende di combattere.
La stessa ricerca incentrata sulla raccolta e
catalogazione di dati empirici lo avvicina più ad Aristotele che a Galilei.
Altro problema della sua filosofia è la presenza
dell’”animismo rinascimentale”, in base al quale fra tutti gli esseri vi
è un legame di attrazione o repulsione. Tutti i corpi, inoltre, sono capaci di
percezione (ciò deriva dalla tradizione alchimistica).
Considerazioni
finali
Bacone ha teorizzato una scienza sperimentale al
servizio dell’uomo ma pur sempre, però, all’interno dei canoni morali. Scienza
e tecnica non devono essere fine a se stesse. Esse vanno poste al servizio
degli ideali di “carità” e “fratellanza”, come strumenti di liberazione e
riscatto.
Glossario:
Enciclopedia:
il termine ha origine sia nella lingua greca sia in quella latina. Il suo
significato indica la formazione culturale “circolare”, cioè completa,
dell’uomo. Gli autori dell'
Enciclopedia prenderanno esempio da Bacone: creeranno la loro opera per un fine
divulgativo, poiché il sapere va trasmesso a tutti e non deve essere nelle mani
di pochi.
Idòla:
il termine deriva dal greco "εἴδωλον" (éidõlon), che significa
"figura", "simulacro", che a sua volta deriva da "εἶδος"
(eidos), che significa "forma", "aspetto".
Induzione:
il termine deriva dal verbo latino “inducere”, che significa trarre a sé,
indurre, persuadere. In filosofia indica un procedimento conoscitivo che, sulla
base dei singoli casi particolari, stabilisce una legge universale. In
sostanza: se osservo molti casi particolari in cui alla presenza dei raggi
solari si manifesta il calore, il mio intelletto si "persuade", è
"indotto a" pensare che tra i due vi sia un legame di causa - effetto.
L'induzione non serve molto alla scienza, poiché per legittimare il salto dai
casi particolari alla legge universale, dovrebbe analizzare tutti casi empirici
esistenti. Questi, però, sono di numero indeterminato. Ciò comporta che
l'induzione è sempre esposta alla smentita.
Instauratio:
Stabilimento, instaurazione, l’atto del “fondare”.
Specus:
caverna, grotta. Bacone si riferisce alla caverna del mito platonico. La
caverna, però, è la mente umana, considerata in senso dispregiativo.
Vindemiatio
prima: prima vendemmia
Letteratura
su Bacone
Karl Mannheim, teorico della sociologia della
conoscenza, sostiene che gli “idòla” baconiani, intesi come visioni
mistificanti del mondo naturale, anticipano il concetto ottocentesco di “ideologia”,
visione mistificante del mondo social, politico ed economico (vedi Marx) .
Hans Georg Gadamer, teorico dell’ermeneutica (teoria
dell’interpretazione), sostiene che, accantonata la deludente metodologia,
Bacone è importante per aver indagato i “pregiudizi” che incatenano lo spirito
umano. Bacone ha scoperto il procedimento della mente umana nella formazione
dei pregiudizi. La fede negli oracoli, ad esempio, si forma grazie all’abitudine
di memorizzare le profezie che si avverano e di dimenticare quelle che invece
non si realizzano.
Karl Popper, epistemologo, sostiene che Bacone
procedeva bene sulla strada dell’induzione per eliminazione; criticava, però,
la sua convinzione che la liberazione del campo dalle teorie avverse potesse
inverare la propria. In effetti, Bacone non si rendeva conto della grandissima
quantità di teorie rivali.
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