Il Medioevo

Il concetto di Medioevo - che significa "età di mezzo" - nella storiografia italiana copre un vastissimo arco di tempo che va dalla caduta dell’impero romano d’occidente (476 d. C.) alla presa di Costantinopoli (1453) da parte dei Turchi e alla scoperta dell’America (1492).

Il termine Media Aetas fu coniato dagli umanisti italiani (comparve per la prima volta in uno scritto del bibliotecario Giovanni Andrea del 1469) per indicare negativamente l’età frapposta tra due epoche di splendore e vivacità culturale: epoca classica e il Rinascimento. Il medioevo era considerato decadente, oscurantista e pieno di superstizioni irrazionali.

Deformazione prospettica
La fama negativa del Medioevo fu dovuta alla percezione dei primi storici umanisti, il cui metro di paragone più recente fu il Trecento, secolo caratterizzato da una forte crisi. Dalla loro prospettiva, influenzata dalla decadenza del secolo precedente, essi hanno creduto che tutti gli altri secoli più antichi fossero anch'essi "oscuri", senza far caso ai grandi elementi di novità.

Il Medioevo è convenzionalmente suddiviso in sotto periodizzazioni:
Alto medioevo: V - XI Secolo (476 d. C. – Anno Mille)
Basso medioevo: XI – XV Secolo (Anno Mille – 1453)
Sovrapposta e innovativa periodizzazione è il Tardo Antico (III  - VIII Secolo)



La rivalutazione
Nella prima metà del Novecento gli storici M. Bloch, J. Le Goff, J.  Le Fevre, G. Duby, hanno rivalutato il Medioevo. Le Goff, ad esempio, lo definiva un periodo di ombre ma anche di luci, poiché assieme alla drammaticità di certi eventi, vi si affiancano importanti innovazioni culturali.
In realtà, il regresso culturale ed economico che si addita al periodo in oggetto, a causa delle invasioni barbariche e della caduta dell’impero romano, inizia già verso il III secolo, quando i romani affrontarono il problema del Limes e del rapporto con i germani. L’alto medioevo, insomma, è il periodo in cui vi sono più elementi di regressione. In effetti, tale convinzione trova conferma nel tracollo demografico dovuto alla peste (166 d. C. – 541 d. C.), alle epidemie come la Malaria (VI e VII secolo) e alle varie carestie dovute all’abbandono delle terre (e forse anche ai cambiamenti climatici), durante la dominazione Longobarda.

Il Basso medioevo, invece, con la rinascita dell’Anno Mille, mostra  elementi di novità e vivacità: da qui in poi si affermeranno strutture sociali, economiche e politiche che condizioneranno l’epoca moderna (come il Feudalesimo, i Comuni, le monarchie feudali e poi quelle moderne).

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