Guerra di massa
Nel conflitto furono impiegate tutte le forze dello Stato: l’intera popolazione fu coinvolta (fronte interno e fronte esterno), l’apparato industriale, fiscale, amministrativo fu interamente impiegato nella guerra; la propaganda attraverso i mezzi di comunicazione di massa fu messa in atto per sostenere lo sforzo bellico nazionale. Per la Grande Guerra si parla di mobilitazione generale poiché fu coinvolta in primo piano tutta la popolazione civile e tutte le strutture produttive.
Guerra totale
Secondo Eric J. Hobsbawm, le guerre ottocentesche erano combattute per obiettivi limitati; al contrario, questa guerra, invece, aveva obiettivi illimitati. Politica ed economia si erano fuse: la competizione politica rispecchiava la competizione economica, la quale non si poneva confini geografici (espansione dei mercati). L’espansione economica non era più relegata ad uno specifico territorio, ma si sviluppava fin dove la sua forza poteva arrivare, senza limiti: la sua completa espansione implica la totale esclusione della concorrenza. Francia e Inghilterra da un lato, Germania dall’altro, erano i due poli opposti di un predominio totale del mondo occidentale volto alla reciproca esclusione. Una volta entrati in guerre, tali Stati, desideravano la disfatta completa dell’avversario, la sua resa incondizionata, la totale distruzione del nemico e la totale supremazia del vincitore: questa è la guerra totale.
Fonte: “Il secolo breve”
Rivolte contro la guerra
Oltre le già note conferenze socialiste contro la guerra, la posizione della Chiesa e di alcuni esponenti di sinistra liberale, vi furono anche delle vere e proprie manifestazioni popolari contro la guerra, che non si limitarono alla mera enunciazione verbale:
1. Italia, agosto 1917: gli operai di Torino misero in atto una insurrezione spontanea, dovuta alla mancanza di generi alimentari, la quale, in realtà, era politicamente connotata. La repressione governativa costò 41 morti.
2. Francia: diversi casi di ammutinamento.
3. Germania, aprile 1917: gli operai tedeschi delle fabbriche di armamenti, a causa della mancanza di viveri dovuta al “blocco” inglese, scioperarono: la guerra diveniva impopolare agli occhi delle grandi masse. La Socialdemocrazia, che aveva inizialmente votato a favore dei crediti di guerra, cambiò atteggiamento, mostrando una volontà pacifista. All’interno della sinistra tedesca vi era una forte spaccatura dovuta proprio alla decisione di sostenere la guerra. Inoltre, premevano con forza le spinte estreme di Rosa Luxemburg. L’esercito tedesco, allora, nelle persone di Hindenburg a Ludendorff, pressò l’imperatore affinché il cancelliere Bethmann – Hollweg desse le dimissioni, in modo da mettere a capo del governo un personaggio – fantoccio facile da manovrare, Georg Michaelis. L’esercito, insomma, come anche negli altri paesi, prende il sopravvento sui governi. Nessuna rimostranza contro la guerra doveva essere concessa.
Interpretazioni: Errori di calcolo
Lo storico A.J.P. Taylor sostenne che la vera causa della guerra fu piuttosto una questione di calcolo. L’affannosa ricerca di cause nascoste riposte nell’irrazionalismo dell’epoca, o di causa di lungo periodo, deve lasciar posto alla spiegazione secondo la quale nel 1914 gli uomini di stato utilizzarono i bluff e le minacce che altre volte avevano funzionato, strumenti che, stavolta, non avevano spaventato nessuno. Insomma, gli uomini di governo non riuscirono a guidare quel sistema di alleanze militari che essi stessi avevano costruito.
Non dimentichiamo, inoltre, che gli Imperi centrali pensavano di risolvere la questione europea con un breve conflitto: questo fu forse il più grave errore di calcolo, poiché ciò non permise a tali nazioni di disporre di risorse necessarie per una lunga e logorante guerra. L’intesa, al contrario, disponeva di più risorse, poiché disponeva dei prestiti e del commercio con gli USA, i quali sostenevano economicamente lo sforzo bellico. Infine, la posizione geografica di Germania e Austria permetteva agli avversai di “chiuderli” in una morsa mortale, tramite quel blocco continentale posto dagli inglesi che ne minava le capacità di approvvigionamento, cosa che poi porterà alla reazione tedesca della “guerra sottomarina illimitata”.
Ancora sui finanziamenti al “Popolo d’Italia”
Ricordiamo l’intercessione del direttore del Resto del Carlino, Filippo Naldi, che faceva da tramite con i Ministro Di San Giuliano: la posizione di Mussolini e la volontà di esprimerla in un giornale preparavano il terreno per quella “conversione alla guerra” culminata nelle “radiose giornate di maggio”.
I finanziamenti, dopo l’uscita del giornale, arrivarono da Ilva, Ansaldo, industrie pesanti in genere. Poi, subito dopo l’apertura, dalla Francia. Dal 1917 anche dall’Inghilterra, preoccupata che la disfatta di Caporetto potesse spingere l’Italia fuori dalla guerra. Mussolini fu pagato come “spia inglese” per circa un anno. (Vedi documento).
Fonti storiche tratte da Arrigo Petracco e Castronuovo
Conseguenze della Strafexpedition
Oltre la caduta del governo Salandra (sostituito con un governo nazionale guidato da Boselli e con la partecipazione dei socialisti), si generò la convinzione di dichiarare guerra anche alla Germania, il cui sostegno alla “spedizione punitiva” fu notevole: la Germania aveva non solo sostenuto, ma combattuto l’Italia, uno Stato a cui non aveva ufficialmente dichiarato guerra; inoltre, la Germania aveva preso delle misure anti italiane all’interno del proprio paese (vedi citazioni nella dichiarazione di guerra).
Conseguenze della disfatta di Caporetto
Essa provocò la caduta del governo Boselli, sostituito da Vittorio Emanuele Orlando; la sostituzione del comando dell’esercito da Cadorna ad Armando Diaz; la preoccupazione degli inglesi che il fronte pacifista italiano si rafforzasse provocando l’uscita dell’Italia in guerra.
Ancora sul Patto di Londra
Art. 15: opposizione dell’Italia e degli Stati dell’Intesa alla partecipazione del Vaticano ai trattati di Pace. Perché? Il Vaticano, ideologicamente, era anti francese (poiché la repubblica francese era anti clericale) e anti inglese (poiché l’Inghilterra era protestante); al contrario, l’Austria – Ungheria era il baluardo del cattolicesimo in Europa: il papato avrebbe potuto intercedere a suo favore, anche contro le stesse forze italiane. Ricordiamo che la maggior parte degli interventisti italiani era anti clericale (Savoia, Militari, socialisti interventisti e democratici).
Motivi intervento USA
I crediti maturati nei confronti dell’Intesa sarebbero svaniti se questa avesse peso al guerra
La guerra sottomarina illimitata tedesca minacciava i commerci americani e i rifornimenti dell’Intesa.
La probabile vittoria tedesca minacciava gli interessi commerciali e imperialistici degli USA anche in Europa.
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