LA DINASTIA DEI SEVERI

 Nel 193 Settimio Severo, nato in Libia ed ex governatore della Pannonia, fu acclamato imperatore. In questo periodo, come abbiamo già visto, il potere è nelle mani dei militari, coorti pretoriane e legioni del LIMES. Il senato, le varie legioni e le coorti pretoriane avevano eletto, alla morte di Commodo, ognuno un proprio imperatore. Settimio Severo, per assicurarsi di essere l’unico imperatore marciò su Roma, combatté in Anatolia e Siria con l’obiettivo di sbarazzarsi degli imperatori avversari.

Nel 197 i Parti invasero la Mesopotamia con l’obiettivo di invadere la Siria, provincia romana. La campagna militare portò alla conquista di Ctesifonte, le cui riserve d’oro tamponarono temporaneamente la crisi finanziaria romana. Inoltre, la Mesopotamia fu trasformata in provincia: l’impero, dopo Traiano, ricominciava ad espandersi. Tornato a Roma nel 183distribuì alla plebe romana e ai militari 10 aurei a testa, per festeggiare i dieci anni del suo regno.

Settimio Severo era consapevole dell’importanza dell’esercito sia per mantenere il suo potere personale sia per la difesa del LIMES. A questo scopo, migliorò le condizioni economiche dei soldati, favorì l’ingresso nell’esercito (il numero aumentò notevolmente) e la possibilità di fare carriera al suo interno. 

Fece una riforma delle coorti pretoriane: escluse i soldati italici e vi inserì soldati provinciali illirici. Furono di stanza ad Albano, a pochi Km da Roma.

Come pagare le spese militari?

1. aumentò il numero delle monete in circolazione. Ciò comportò, però, la diminuzione del metallo prezioso in ogni moneta, con una riduzione al 25%. La conseguenza fu l’inflazione.

2. impose l’annona militaris, un’imposta fondiaria sui terreni in Italia (in passato sempre esclusi dalla tassazione, cioè l’IMMUNITAS), corrisposta in natura.

La riforma pretoriana e la tassa fondiaria ci fanno capire come, sotto Settimio, Roma e l’Italia vedono ridotti i propri privilegi. Non dimentichiamo che le zone più importanti, adesso, erano quelle del LIMES, i cui soldati preposti alla loro difesa erano di vitale importanza. Ulteriori legioni, infatti, furono stanziate in Oriente e sul Danubio. Continuò la politica di riconoscimento dei matrimoni dei legionari stanziati al fronte; inoltre, furono elargite loro diverse terre da sfruttare.

Settimio Severo volle imporre la successione ereditaria del trono: per questo elevò al rango di Augusto i suoi due figli, Caracalla e Geta. La sua visione del potere era assolutistica e contornata di sacralità. L’imperatore, considerato «divino», iniziò a perseguitare i cristiani, il cui peso sociale era divenuto notevole.

Nel 211 successero al trono Caracalla, così chiamato per il mantello gallico che indossava, e Geta. Caracalla fece assassinare il fratello e governò da solo. Emanò l’editto di Caracalla nel 212: tutti gli abitanti dell’impero divennero cittadini romani, in maniera tale da aumentare i consensi dopo le ostilità delle classi alte romane a causa dell’assassinio del fratello. Fece costruire le Terme di Caracalla. Nel 217 fu ucciso dalla sua scorta durante la campagna in Oriente contro i Parti. I soldati acclamarono Elàgabalo, che governò dal 218 al 222. Severo Alessandro, che governò dal 222, dovette fronteggiare invasioni persiane in Oriente e di Germani sul Reno. Fu ucciso da una congiura militare nel 235, decretando la fine dalle dinastia dei Severi.

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