La Logica hegeliana, a cui sono dedicate sia la Scienza della Logica (1812), sia la prima parte dell’Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio (I edizione 1817), è la scienza dell’idea pura. Cosa significa? Con idea pura s’intende la struttura programmatica, cioè la struttura logico razionale dell’intero (dell’Assoluto) a prescindere dalla sua realizzazione in esistenza. Infatti, come già visto qualche lezione fa (vedi lezione su Idea, Natura e Spirito), la realtà spirituale, cioè il “concetto” (e gli enti individuali che esprimono tale spiritualità), non acquisisce razionalità solo nel momento in cui si realizza nella realtà storico – concreta, ma la sua razionalità è già “scritta”, “progettata”, “programmata” prima della sua realizzazione come esistenza. I concetti di cui parla la Logica sono: Essere, Nulla, Divenire, indeterminatezza, determinatezza, qualità, quantità, misura e altri ancora: tutti questi concetti prendono "vita" nel mondo sensibile sotto varie forme storiche.
La Logica, oltre essere la struttura dell’essere (del Reale), è però anche struttura della mente dell’uomo: ciò conduce Hegel a sostenere l’identità tra logica ed ontologia, cioè l’identità tra pensiero ed essere. I concetti che si realizzano nella realtà storica non sono pensieri soggettivi, ma pensieri oggettivi, che poi, tramite la filosofia, si manifestano anche come contenuti dell’autocoscienza.
Il pensiero, inteso come processo razionale, non è una cosa che appartiene solo all’uomo (in altri termini: il pensiero non si riduce al solo pensiero umano), ma è la struttura della stessa Realtà.
La filosofia della natura
Nella seconda parte dell’Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio Hegel tratta della Natura, una maniera di manifestarsi dello Spirito che il filosofo dichiara come inadeguata, poiché rappresenta l’idea nella forma dell’essere altro da sé, l’alienazione, la scissione. Hegel dichiara anche che la Natura è la decadenza dell’Idea: questa, infatti, è pura esteriorità, mancanza di corrispondenza al concetto. Insomma, la Natura, detta anche “pattumiera del sistema”, è quel regno che accoglie, oltre tutto ciò che è finito, tutte quelle cose che sono contingenti, accidentali, non necessariamente razionali: tutte le esistenze che non sono “realtà razionale”. A questo punto emerge la visione negativa che Hegel nutre per la Natura: egli sostiene, addirittura, che persino il male che l’uomo compie è superiore al moto degli astri, perché il primo esprime libertà e negatività ricomprese in un progetto razionale, mentre il secondo è muta necessità. Hegel, sostanzialmente, preferisce dare più importanza al mondo umano che a quello naturale, poiché è nella ragione dell’uomo che emerge con più chiarezza la razionalità dello Spirito.
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