Giustiniano e la riconquista dell'occidente

 

 

 A differenza della parte Occidentale dell'Impero, a Oriente troviamo una situazione diversa: un impero prospero dal punto di vista economico e compatto dal punto di vista militare e politico. Il territorio molto più facile da difendere e la disponibilità economica, rese l'oriente quasi immune dal rischio di invasioni germaniche.

Dopo la deposizione dell'ultimo imperatore Romolo Augustolo, la parte occidentale rimaneva teoricamente e ufficialmente sotto il controllo dell'imperatore orientale.

Gli Imperatori Bizantini (Impero bizantino sarà il nome dell'Impero romano d'oriente) erano convinti di essere i legittimi sovrani della parte occidentale e ne vogliono riacquistare il controllo, perso a causa della creazione dei vari regni barbarici.
L'imperatore che attuò questo grandioso piano di riunificazione del grande impero romano fu Giustiniano, che regnò dal 527 al 565, tramite l'aiuto di due generali, Belisario prima e Narsete dopo.

Dal momento che la riconquista della parte occidentale prevedeva di fare guerra ai regni romano - barbarici, Giustiniano si doveva assicurare la pace presso i confini orientali dell'impero, evitando che i persiani invadessero Costantinopoli: stipulò un accordo di pace in cambio di un tributo annuale.


Dopo il trattato di pace, il generale Belisario condusse l'esercito alla conquista dell'Africa settentrionale, sconfiggendo i Vandali nel 533 d. C.., e poi verso l'Italia, dove si era instaurato il Regno degli Ostrogoti. Con essi il generale inizio' un terribile conflitto che durò quasi vent'anni che prese il nome di "guerra greco -gotica" dal 535 al 553 (Greci: Impero bizantino - Goti: Ostrogoti)

Se nei primi anni del conflitto vi fu un nulla di fatto, a partire dal 549 le cose cambiarono. Giustiniano rimosse Belisario dall'incarico e nominò il generale Narsete, il quale riuscì a riconquistare l'Italia e stabilì la capitale a Ravenna.

Il processo di riunificazione imperiale si completò nel 554 con la riconquista della Spagna meridionale a danno dei Visigoti.

Riunificata buona parte del vecchio impero, Giustiniano affidò il governo dell’Italia ad un funzionario, l’Esarca (con poteri civili e militari) e impose una pesante fiscalità ai fini del mantenimento dello Stato (esercito, amministrazione, etc.).

L'opera di riconquista, oltre che militare, fu anche giuridica.
Una premessa è, però, necessaria.

Quando i germani penetrarono nell'impero e crearono i loro regni, si era creata una situazione giuridica in cui i latini obbedivano alle loro proprie leggi (principio della territorialità del diritto) mentre i germani obbedivano al proprio diritto nazionale (principio della personalità del diritto). Giustiniano volle imporre universalmente (cioè a tutto l'impero riunificato) il diritto romano: unificazione giuridica tramite l'imposizione della tradizione giuridica romana. Questo obiettivo fu raggiunto tramite la realizzazione del “CORPUS IURIS CIVILIS” (“CORPO DI DIRITTO CIVILE”), cioè una raccolta di tutte le leggi romane emanate dall'imperatore Adriano in poi.



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