I Longobardi



FONTI
Per la ricostruzione della storia dei Longobardi gli storici hanno utilizzato le seguenti fonti scritte:

1. la Historia Langobardorum di Paolo Diacono(fine del secolo VIII)
2. Editto di Rotari promulgato nel 643
3. fonti archeologiche

CHI ERANO I LONGOBARDI
I Longobardi erano una popolazione germanica, seminomade e guerriera.Essi provenivano dalla Scandinavia, poi agli inizi del VI secolo si spostarono in Austria ed in Pannonia (attuale Ungheria), dove ebbero i primi contatti con i Romani.

ORIGINE DEL NOME "LONGOBARDI"?
Secondo alucni studiosi, il termine "Longobardi" deriva dallo scandinavo "vinna", che significa combattere; altri, invece, sostengono esso indicava le loro lunghe barbe. Altri ancora fanon riferimento alle lunghe lance che usavano per combattere.
CHiaramenti il termine "Longobardi" e' il modo in cui gli altri li chiamavano, poiche' il loro nome reale - quello con cui indicavano loro stessi - era Winnili («cani vittoriosi»).


FORMAZIONE DEL REGNO LONGOBARDO
La formazione del Regno Longobardo in Italia e' il culmine di un processo migratorio iniziato molto tempo prima. Lacsiata la terra natia a causa di una grave carestia e si stabilirono nell'rea tedesca. Tentarono diverse volte di avanzare oltre in Danubio, ma senza successo.

Nel 568, sotto la guida del re Alboino, oltrepassaraono il confine delle Alpi Orientali, occuparono il Friuli e la pianura padana.

Il regno longobardo era suddiviso in due parti:

- Longobardia maior in Italia centro-settentrionale

- Longobardia minor in alcune aree dell'Italia centro-meridionale

La costa adriatica e tirrenica del centro Italia, il meridione a sud dell'attuale Campania e tuttel le isole non furono interessate dal controllo longobardo.

Strutturalmente il Regno Longobardo consistette in un insieme di Ducati (con sede nelle principali città), che eleggevano un re con sede a Pavia. Il monarca eletto amministrava le proprie terre attraverso dei funzionari chiamati "castaldi", che avevano anche il compito di controllare l'operato dei duchi. Nei primi tempi della sua vita, il Regno Longobardo fu incentrato su una grande autonomia dei duchi, verso i quali il re esercitava una funzione di raccordo. Con il passare del tempo, pero', vi fu un processo di accentramento del potere nelle mani del re, che non giunse tuttavia a coinvolgere i due ducati di Spoleto e di Benevento, che rimasero di fatto indipendenti.

POTERE E SOCIETÀ
La struttura sociale era di tipo militare, piramidale e patriarcale (famiglia). Il comando a capo della piramide era affidato a un re guerriero scelto i capi dei diversi gruppi tribali, i quali appartenevano alla classe sociale dominante, gli "arimanni" (=uomini liberi), gli unici che avevano il diritto di portare le armi. Gli arimanni venivano addestrati alla guerra sin dall'età di 12 anni. Nel gradino successivamente inferiore della scala gerarchica stavano gli "aldii" (=semiliberi), ex nemici orami sottomessi agli arimanni, obbligati a lavorare la terra. Essi non avevano diritti politici e quando erano citati in giudizio doveva essere rappresetnati dal loro padrone. Sebbene sottomessi ad un padrone la cui terra erano obbligati a lavorare, non erano una sua prorpieta', condizione cui erano soggetti i membri dell'ultima classe sociale. I servi erno spesso in condizione di totale schiavitù.

MONARCHI PIU' IMPORTANTI
Ad Alboino successe un breve periodo di interregno da parte dei Duchi (574-84), nel 584 divenne re dei Longobardi Autari che nel 589 sposò Teodolinda, l

Morto Autari a Pavia nel 590 il duca di Torino Agilulfo nel 591 sposò la sua vedova Teodolinda e gli succedette al trono

Influenzato da Teodolinda, cattolica, favorì la diffusione del cattolicesimo nel suo popolo, inizialmente ariano, e mantenne una politica conciliante con papa Gregorio Magno.

Nel 636 gli successe Ròtari, duca di Brescia, il quale stese i domini Longobardi in Italia attraverso la conquista della Liguria (643)

EDITTO DI ROTARI
Promulgato a Pavia nel 643, e' la prima stesura ufficiale di leggi longobarde. Il monarca incaricò il notaio Ansoaldo di ricercare presso gli anziani consuetudini e le usanze (cawarfida) longobarde fino ad allora venivano tramandate oralmente, le quali furono raggruppate messe per iscritto in lingua latina, in 388 capitoli.

Il contenuto giuridico riguarda esclusivamnete il diritto longobardo fino ad allroa tramandato: crimini politici e militari, reati contro le persone e le cose, diritto familiare, processuale e obbligazioni varie, privilegi reali.

Sulla base del principio della personalità del diritto, l’Editto si rivolgeva ai soli Longobardi, metnre i Romani continuarono a seguirono le loro leggi ed i loro costumi.

L'editto introdusse il giudrigildo ("pagamento-uomo"): istituto giuridico che prevede una indennità economica corrispondente a risarcire il danneggiato e i suoi parenti, commisurato sulla base dello statsu sociale dell'offeso. Esso fu introdotto per per limitare il ricorso alla faida, la vendetta trasversale privata della famiglia dell'offeso. Cio' raprpesenta non solo un momento dell'assimilazione alla cultura latina ma rappresenta anche un momento di rafforzamento dello Stato, il quale adesso si sostituisce al privato nella gestione della giustizia (giustizia privata VS giustizia pubblica). L'esercizio della coercizione e del diritto penale adesso sono in mano allo Stato.


ECONOMIA
Le principali attività economiche si fondavano sulla guerra (la quale si concretava della razzia nei confronti dei popoli attaccati) la caccia e l’allevamento di maiali e bovini.

E l'agricoltura? Quando si stabilirono in Italia, mantennero soltanto le coltivazioni meno impegnative: miglio, segala ed orzo.


RELIGIONE
Originariamente pagani, con il re Alboino si convertirono alla versione araian del cristianesimo. Con la regina Teodolinda iniziò a diffondersi il cattolicesimo-romano, che fu poi imposto a tutta la popolazione.
I longoabardi precristiania, avevano un particolare culto dei morti: le necropoli erano collocate vicino a un corso d'acqua e a una strada, poco fuori dai villaggi e le tombe erano orientate in direzione Est, affinché il defunto stesso fosse direzionato laddove sorge il sole. I defunti erano sepoliti con i propri abiti quotidiani e gli oggetti di suo quotidiano e altri che ne indicavano lo status: gli uomini con le armi per indicarne il valore militare; le donne con i gioielli per indicarne la provenienza dal ceto dominante.


ARTE
I Longobardi sono noti nell'arte dell’oreficeria, di cui ricordiamo capolavori come la «Chioccia con pulcini», la «Croce di Agilulfo» e la «Corona ferrea».


FINE DEL REGNO LONGOBARDO
Il Regno longobardo cadde nel 774 d.C. e si concluse con la conquista da parte di Carlo Magno, il quale divenne re dei Franchi e dei Longobardi.
In realta'il regno longobardo, piu'che essere smantellato, fu subordinato a un nuovo sovrano e gestito dall'amminsitrazione franca.
La caduta del Regno Longobardo trae origini dalla politica aggressiva di re Desiderio, che decise di invadere lo Stato della Chiesa (772), alleato di due duacati ostili al monarco longobardo, Spoleto e Benevento.
Papa Adriano I chiese aiuto a Carlo, che sconfisse il re longobardo Desiderio a Susa e lo assediò a Pavia (774). Dopo la sconfitta, Desiderio abdicò in favore di Carlo Magno. I territori del regno longobardo finirono sotto il dominio franco, sebbene con un'ampia autonomia, con l'esclusione del ducato di Benevento, che rimase a lungo indipendente e cadde infine sotto la dominazione normanna verso la fine dell’XI secolo.
Il Regno longobardo cesso' di esistere "autonomamente" nel 774 d.C.: Desiderio abidca in favore di Carlo Magno, che divenne re dei Franchi e dei Longobardi. Il regno, dunque, fu semplicemente subordinato a un nuovo sovrano e gestito dall'amministrazione franca.


CONSIDERAZIONI DI ORDINE GENERALE
Fine dell'unita' politica della penisola italica
Il 568, anno dell’arrivo dei Longobardi in Italia,  rappresenta l’inizio della frammentazione politica della penisola, la cui unita' era gia' consolidata sotto l'impero romano. L'unificaizone politica di tutta la penisola tornera' solo con l'unificazione italiana, avvenuta in varia tappe, tra il 1861 (la gran parte della penisola), il 1866 (annessione del Veneto), il 1870 (anno della presa di Rroma, che divenne capitale l'anno successivo), il 1920 (anno dell'annessione del Trentino Alto Adige).

Migrazione o invasione
È possibile che la venuta dei Longobardi in Italia non sia stata una vera e propria invasione, ma sia stata preceduta da negoziati con le autorità bizantine: gli archeologi infatti non ritrovano nessuna traccia rivelatrice di distruzioni o incendi nelle città italiche al momento della loro discesa, e secondo alcuni studiosi questa è la prova che la conquista non fu violenta.

Guerre interne
Il Regno Longobardo fu interessato da continue contese tra i duchi per il potere, cosa che sfociava spesso in guerre che fiaccavano l'economia della penisola. Nel 584 re Autari seppe imporre l’autorità regia ai duchi ribelli.



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