La prima rivoluzione russa (rivoluzione russa del 1905)




Dopo la sconfitta della Russia contro il Giappone nella guerra per il controllo della Manciuria e della Corea, il governo dello zar entrò in crisi, poiché alla responsabilità della sconfitta si aggiunse l’opposizione popolare per le dure condizioni di vita. Il 9 gennaio 1905 una folla di 140.000 persone protestò pacificamente a Palazzo d’Inverno, a San Pietroburgo: l’obiettivo era di ottenere protezione dallo zar e diritti politici, cosa che minava l’assolutismo zarista. 

La reazione militare fu spietata: migliaia di morti furono lasciati sulla piazza, (domenica di sangue), con la conseguente ondata di rivolte e scioperi anti zaristi nelle fabbriche e nelle campagne. La rivolta dilagò fino a toccare anche l’esercito, che espresse l’apice del malcontento attraverso l’ammutinamento della corazzata Potemkin.

Il governo zarista inviò navi inviatele per contrastare la rivolta. L’equipaggio, invece, si unì alla rivolta. Lo zar, per evitare che la situazione precipitasse, concesse aperture liberali: la creazione di un Parlamento (la Duma) e l’indizione di elezioni ad ampio suffragio maschile. 


Il malcontento durò fino ad ottobre: la rivendicazione economica e quella politica presero corpo nella creazione del primo Soviet russo nelle fabbriche di San Pietroburgo: era un consiglio di operai basato sul principio della democrazia diretta. I membri erano eletti sui luoghi di lavoro e la loro carica era revocabile in qualsiasi momento. A capo vi era Trockij, all’epoca vicino ai menscevichi.



Nessun commento:

Posta un commento

Lezioni individuali discipline umanistiche e supporto a studenti con disagi cognitivi

Cari studenti e studentesse, benvenuti sulla mia pagina personale. La mia attività Sono un professore di Filosofia , Storia , Scienze Umane ...